La natura ha scolpito il territorio dell’Islanda creando scenari mozzafiato, paesaggi lunari e fenomeni sorprendenti. In questo luogo anche la cultura è stata forgiata dalla forza degli elementi che gli islandesi hanno imparato a rispettare e a domare.
Il cibo tradizionale dell’Islanda è un esempio molto interessante di utilizzo della natura con una originale combinazione di curiosità, creatività… e soprattutto passione per i sapori forti!
E altri invece dai sapori più comuni, ma comunque per viaggiatori curiosi.
Cosa si mangia in Islanda?
Squalo fermentato
Probabilmente avete già sentito parlare dell’hákarl, la più famosa tra le specialità islandesi dal gusto estremo.
La carne di squalo viene prima sotterrata e poi esposta ad essiccare ai venti dell’Artico per circa 5 mesi. Il risultato è una specie di poltiglia semisolida, di solito servita in cubetti o spalmata sul pane.
Il sapore? Ricorda un po’ l’ammoniaca o, se preferite, formaggi molto, molto fermentati… se siete stati in Sardegna, il Casu Marzu ha un sapore simile ma più gentile, mentre il suo fratello maggiore Su Callu (il caglio) è in grado di raggiungere la stessa potenza.
Testicoli di montone
L’Islanda è l’isola delle pecore che sono allevate allo stato semibrado e pascolano liberamente un po’ dovunque. La carne di agnello è certamente una delle specialità da non perdere durante il vostro viaggio nella terra del ghiaccio e del fuoco. Ma anche gli organi del montone dal quale l’agnello viene generato, rappresentano per alcuni discendenti dei vichinghi una vera prelibatezza.
Si chiama Þorrablót e viene preparato in diversi modi, il più comune è con siero e gelatina… ovviamente fermentato.
Merluzzo essiccato
Harðfiskur, letteralmente il pesce duro, è una specialità per i gastronauti dotati di potenti mandibole. Si tratta di strisce di merluzzo ma anche haddock o pesce lupo (la variante oceanica del pesce gatto) essiccate e da conservare rigorosamente in un contenitore ermetico, per evitare che la sua essenza non propriamente delicata invada il frigorifero e la vostra casa.
Si gustano con pane e burro e, come detto, richiedono un notevole agonismo mandibolare per affrontare le fibre che risultano un po’… gommose.
Il sapore è simile a molti altri pesci essiccati ma è la parte atletica a renderlo speciale, non solo per l’energia che richiede alle mandibole ma anche per quella che trasmette al corpo grazie all’elevato contenuto di proteine.
Brennivin
Ecco l’unica sostanza in grado di affiancare il vostro stomaco nella battaglia con le specialità islandesi dal gusto deciso. Si tratta ovviamente di un’acquavite, ottenuta dalla distillazione di cereali o patate e aromatizzata con il cumino. Da gustare prima, dopo e durante ogni gastro-maratona vichinga.
La gradazione si attesta intorno al minimo sindacale di 38-40°, il profumo è molto intenso e il sapore un po’ amarognolo ricorda vagamente un due suoi cugini, l’Akvavit norvegese e il fil’e feru della Sardegna.
Skyr
Nato dal matrimonio tra yougurt e “cottage cheese” (i fiocchi di latte), o se preferite dall’unione tra latte pastorizzato e alcuni miliardi di batteri, lo skyr islandese è un alimento ricco di proteine e pressochè sconosciuto ai grassi.
Questa candida crema si mangia al naturale, con frutta, cereali oppure in abbinamento alle burrose torte della pasticceria nordica.
Agnello
Le praterie islandesi sono attraversate da popolose greggi di pecore che pascolano liberamente brucando erba fresca, succose bacche e bevendo l’acqua pura che proviene dei ghiacciai. Ecco i preziosi ingredienti della marinatura naturale che precede l’arrivo in cucina della prelibata carne di agnello islandese. La lenta cottura, insieme con l’astinenza da salse e condimenti invasivi praticata dai cuochi islandesi, creano uno tra i piatti più apprezzati dagli ovinovori di tutto il mondo.
Hot Dog di Reykjavik by Pylsur
E’ vero, l’hot dog non è certo nato in Islanda. Tuttavia, la piccola catena Bæjarins Beztu Pylsur (in islandese “il migliore hot dog della città), propone una interessante interpretazione di questo cibo da strada con mix di carni di manzo, maiale e agnello, abbinato a cipolle e senape dolce. Da gustare rigorosamente in piedi, anticipato e/o seguito da una o più birre. Ma attenzione, questa non è un’esperienza riservata in esclusiva a gusto e olfatto: la lunga coda che si forma nelle serate dei weekend offre ottime opportunità per fare due chiacchiere con i gli amichevoli Reykjavikiani.
Pane di segale cotto sotto terra
Il “rye bread” è un tipo di pane molto diffuso in tutti i paesi nordici. Viene preparato sia nella versione dolce che salata, quest’ultima è un perfetto abbinamento con burro e salmone affumicato, oppure con la crema di formaggio. Una versione molto speciale del pane di segale è preparata nel villaggio di Laugarvatn dove viene cotto per oltre 12 ore in un forno interrato riscaldato dall’energia geotermica.
Il risultato è un pane estremamente soffice con un profumo intenso e un originale sapore dolciastro.
Pesce
Le pescose acque dell’Atlantico settentrionale sono l’area dove opera la più importante industria islandese. Il merluzzo e il salmone sono certamente i prodotti più prelibati che vengono cucinati sulla griglia, bolliti, stufati o fritti.
Non tutti però conoscono i gustosissimi scampi islandesi che rappresentano una tra le specialità più apprezzate dai palati esigenti di tutto il mondo; la ricetta più classica per questo pregiato dono dell’oceano arriva dal villaggio di Höfn (nelle vicinanze della Laguna Glaciale Joukulsarlon) e prevede la cottura alla griglia e il condimento con burro, aglio e prezzemolo.
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Ora non vi rimane che partire per provare queste leccornie.