Buongiorno viaggiatrice.
Buongiorno viaggiatore.
Sono Roberta Manis e nel corso di questi due anni mi sono ritrovata spesso a scrivere aggiornamenti sulla tanto attesa riapertura dei confini giapponesi e con questa lettera voglio comunicare che finalmente qualche passo in avanti – decisamente molto concreto – viene compiuto.
Sono infatti reduce da un viaggio in Giappone, insieme al collega Paolo, concesso grazie ad un visto lavorativo.
Mi fa piacere condividere con te, che ci hai sempre sostenuti e che con noi hai viaggiato, alcuni passaggi della nostra trascorsa esperienza.
Visti lavorativi per il Giappone
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L’ingresso per i turisti è ancora vietato ma, dal primo di marzo, il Giappone ha reintrodotto il rilascio di visti a studenti e lavoratori, sempre in numero contingentato.
In virtù del lavoro che abbiamo svolto in questi ultimi anni, io e il mio collega Paolo, abbiamo ricevuto dall’Ambasciata Giapponese in Italia, un visto lavorativo.
Lo scorso mese, esattamente il 17 marzo, siamo volati in Giappone e siamo stati tra i primi (e pochi) Tour Operator Italiani a poterlo fare.
Ottenimento del visto lavorativo per il Giappone
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Non è stato semplice ottenere il visto lavorativo, la procedura è molto lunga sebbene chiara. Avendo però tutte le carte in regola ed essendo dei veri professionisti del settore, siamo riusciti ad averlo in tempi brevi.
Il viaggio per il Giappone con il visto
Prima della partenza abbiamo dovuto effettuare un tampone PCR e presentare all’imbarco il certificato di negatività oltre che la prova delle 3 vaccinazioni (per il booster sono approvati solamente i vaccini Pfizer e Moderna). Abbiamo inoltre dovuto compilare un questionario previsto dal governo giapponese per registrare il nostro arrivo ed ottenere un QR code da presentare a destinazione.
L’arrivo in Giappone dopo la pandemia
Appena scesi dall’aereo siamo stati sottoposti a controlli sanitari durati diverse ore. Tra le varie procedure c’è stata la verifica documentale di tutti i nostri certificati e un ulteriore test antigenico (a carico del governo giapponese), che nel nostro caso ha dato esito negativo.
Terminati i controlli sanitari abbiamo effettuato i controlli di immigrazione (durati circa 1 ora con verifica del visto) e poi siamo potuti accedere al paese senza quarantena, in quanto entrambi vaccinati con la dose booster.
Cosa abbiamo fatto in Giappone
Blueberry Travel ha uno staff giapponese che si occupa di turismo, pertanto in compagnia dei nostri colleghi siamo andati a ispezionare nuovi hotel da poter utilizzare per i GiappoTour®.
Molti hotel, dal 2020 ad oggi, hanno chiuso oppure hanno cambiato gestione, per questa ragione abbiamo voluto verificare di persona che le nuove scelte potessero rispettare gli standard da noi richiesti.
Abbiamo selezionato molti hotel e scartato quelli non in linea con le nostre necessità .
Come abbiamo trovato il Giappone dopo 2 anni senza turismo
Viaggiare in Giappone in un momento di chiusura al turismo è stato per noi un privilegio ed un onore, ma ci ha lasciato addosso una grande tristezza. Sebbene il turismo per il Giappone rappresenti solamente il 2% del PIL abbiamo verificato molte chiusure e fallimenti di realtà legate al turismo, specialmente nel Kansai.
Cosa pensano i giapponesi della chiusura delle frontiere
I giapponesi sono sempre particolarmente accoglienti e gentili ma complice una rarefazione degli affollamenti che sicuramente piace, la sensibilità nei confronti del settore turistico non è molto marcata, pertanto globalmente non c’è smania di riapertura da parte della popolazione.
Quali sono i passi per la riapertura delle frontiere in Giappone
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La nostra presenza in Giappone è da considerarsi come un segnale molto incoraggiante e l’iter per l’allentamento delle restrizioni può senza dubbio dirsi avviato.
L’idea generale che sta alla base del processo di riapertura consiste in primis nella sensibilizzazione nei confronti della popolazione giapponese al fine di sottolineare che la presenza di un turismo controllato dal punto di vista sanitario non può vedersi come una minaccia.
A riprova di ciò basta osservare che la variante Omicron ha comunque saltato i confini anche con il BAN ai turisti.
Pertanto l’equazione turismo = contagi è da smentire una volta per tutte.
In secondo luogo l’idea della riapertura, è quella di prevedere – nei prossimi mesi – delle fasi graduali con l’ingresso di tipologie di viaggiatori specifici provenienti da paesi selezionati (i gruppi GiappoTour® rientrano in questo progetto).
E’ improbabile che il piano di riapertura venga pubblicato nei prossimi giorni. A breve si terranno in Giappone delle elezioni molto importanti e non si vuole turbare la sensibilità dell’opinione pubblica con queste notizie.
L’associazione di categoria della quale i nostri partner fanno parte, tuttavia, ha iniziato a lavorare concretamente al progetto riapertura e non appena ci sarà possibile renderemo ufficiali le informazioni.
Cosa possiamo fare nell’attesa
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Al momento possiamo solamente considerare un grande passo avanti ed un bel segnale l’essere stati ammessi in Giappone in questo periodo, perché oltre ad esserne stati onorati siamo consapevoli che si tratta di un primo passo estremamente concreto verso la riapertura ai turisti e verso la ripresa dei nostri stupenti tour in Giappone.
Nelle prossime settimane invieremo, anche tramite newsletter, ulteriori aggiornamenti e continueremo ad organizzare i GiappoTour® per i prossimi mesi
A presto
Roberta Manis
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